Caserta Med

Blog per i Medici di Medicina Generale della provincia di Caserta interessati a partecipare, suggerire, lamentarsi, criticare, al fine di contribuire alla costruzione di una consapevolezza di Categoria, al di la degli steccati dei sindacati.

sabato 14 dicembre 2013

Il Contratto Nazionale che verrà. Fine della medicina generale?

La Redazione di CasertaMed esce  dai fatti locali per portare all'attenzione dei suoi lettori un fatto gravissimo che, se andrà avanti, significherà la fine della medicina generale.
L'Atto di indirizzo è, praticamente, la base del contratto da rinnovare. Su quanto scritto, le organizzazioni sindacali e la SISAC (Organo deputato, per conto della Conferenza Stato regioni, a trattare con i sindacati) devono trovare l'accordo.
Come potete leggere la trattativa è un eufemismo. Infatti non si può andare oltre quanto scritto e non si può presentare una controproposta. Una farsa, insomma.
Questa volta, però, siamo alla frutta.
In poche parole tutta la grande riforma, non solo sarà a costo zero per le Regioni, ma, addirittura, si vogliono sottrarre tutti gli incentivi, fin qui dati ai medici (come segretarie, medicine di gruppo, ecc) per finanziare le AFT e le UCCP (gruppi). Si introduce il cosiddetto "ruolo unico" che non si capisce cosa rappresenti, ma che, in pratica, farà fare i turni di guardia anche ai medici di medicina generale (assistenza primaria) e si introducono i responsabili di questi gruppi di Stato (i capetti) che, sicuramente, saranno scelti fra chi si è preparato, per tempo, seguendo appositi corsi o master in gestione sanitaria. E' un disegno chiaro di ridurre la medicina generale ad una sorta di lavoro dipendente, ma senza il contratto della dipendenza, fregandosi i soldi della medicina generale per pagare questa sorta di "rivoluzione". 
I sindacati ? Vi facciamo conoscere le posizioni dei tre più importanti:



Casertamed non aggiunge commenti ulteriori. A voi le conclusioni.

La Redazione di CasertaMed

 

1 commento:

  1. Dalla lettura della bozza capisco queste prime cose:
    1. Il medico singolo nel suo studio professionale muore!
    2. Le associazioni come le conosciamo ora, muoiono!
    3. I medici (Assistenza Primaria e Continuità Assistenziale) sono obbligati a confluire nelle AFT o nelle UCCP.
    4. Il ruolo unico significa che il mmg di AP e di CA fanno le stesse cose?
    5. I fondi che ora vanno in incentivi si riutilizzano per finanziare i fattori produttivi delle AFT e delle UCPP.
    6. La strutturazione del compenso prevede una quota per assistito fissata dall’ACN, una quota variabile e una quota per servizi (accordi regionali) ad invarianza di risorse.
    7. Ma se se li sono già fottuti i soldini al punto 5 con che cosa finanzieranno le due quote regionali?
    8. Chi cavolo è il coordinatore/referente delle AFT e delle UCPP ? il solito nominato sindacale o addirittura una figura professionale dipendente.
    9. Sempre a costo zero le regioni dovrebbero provvedere alla dotazione strutturale, strumentale e di servizi delle AFt/UCPP, significa che svolgeremo le nostre attività in indecorose strutture, in cronica carenza di materiali , con il “motivato” personale dipendente. Finisce che dovremo portare da casa la carta igienica come i nostri figli a scuola.
    10. SENTO IL BATTER D’ALI DI UN GRANDE UCCELLO PADULO …….
    Mi sembra che non ci sia tempo da perdere. Che si fissino con immediatezza incontri tra medici e per i medici per chiarire dove si va a parare e quali mosse intraprendere.
    Che si coinvolgano i deputati affinchè si prendano la responsabilità di quello che voteranno facendogli ben capire che questa volta ne pagheranno il conto.
    Vediamo se riusciamo ad uscire dalle sabbie mobili in cui ci siamo cacciati.

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