Caserta Med

Blog per i Medici di Medicina Generale della provincia di Caserta interessati a partecipare, suggerire, lamentarsi, criticare, al fine di contribuire alla costruzione di una consapevolezza di Categoria, al di la degli steccati dei sindacati.

sabato 30 novembre 2013

Report su Governo Clinico ed Appropriatezza (art. 7 Comma 8 dell'AIR)

Pochi medici di Medicina Generale sono a conoscenza di una prossima incombenza che li riguarda da vicino. Si tratta dei reports su "Governo Clinico ed Appropriatezza" previsti dall'art. 7 al comma 8 del nuovo AIR ed in particolare:
  • la scheda diabetologica
  • la scheda ipertensione
  • la scheda malattie respiratorie
 
Come riportato nella nota della Giunta Regionale della Campania (Rif. n° 0691122 del 8.10.2013), i medici sono tenuti a trasmettere mensilmente, in formato elettronico, tali report ai sensi dell' ex art. 45 comma 3 - Prestazioni ed attività informatiche - del precedente AIR.
Tutto ciò ad iniziare dal 1° gennaio del prossimo anno, dunque a breve, e resta poco tempo per capire di cosa si tratta e cosa fare. Come sempre noi di Caserta Med cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
Cominciamo con il dire che si tratta dell'invio di dati prescrittivi e statistico - epidemiologici in modo simile a quanto facevamo tempo fa, invio successivamente confluito nel cosiddetto "Progetto Panoramica".
In cambio della fornitura di questi dati, le Aziende riconoscono uno specifico compenso aggiuntivo a quota capitaria annua per assistito in carico, frazionato in dodicesimi, ai medici di assistenza primaria aderenti a tale programma di sviluppo informatico. In particolare lo specifico compenso di cui al comma 2 riguarda una quota capitaria annua per assistito, frazionata in dodicesimi, pari a € 3.50 per la fornitura dei dati alla ASL, su supporto informatico compatibili con i sistemi informativi aziendali. Il diritto al compenso, decorre dal momento della consegna dei reports che deve avvenire entro il giorno 10 del mese successivo. Dunque con l'avvio delle nuove modalità di invio dei dati, dovrebbe terminare il Progetto Panoramica per essere sostituito dall'invio delle schede suddette.
A differenza del Progetto di Gestione integrata del diabete mellito, non è previsto il raggiungimento di obiettivi particolari, ma serve semplicemente a valutare la nostra appropriatezza comportamentale e prescrittiva in riferimento a tre patologie a forte impatto sociale, epidemiologico e di salute pubblica: il diabete, l'ipertensione e le malattie dell'apparato respiratorio.
Analizziamo nei particolari i dati considerati in ciascuna scheda.
 
Scheda diabetologica - dati previsti:
  • Fumo - Tipo di diabete - Gestione (MMG e/o CAD) - Terapia antidiabetica - Ev. coesistenza di altre patologie (ipertensione, dislipidemie, cardiopatia ischemica, vasculopatia cerebrale, arteriopatia periferica, retinopatia diabetica, nefropatia diabetica, neuropatia diabetica, piede diabetico, distrofie cutanee) -  Terapia con statine, antipertensivi, antiaggreganti - Dosaggi almeno semestrali di Hb-glicata, LDL-colesterolo, circonferenza addominale - Data di rilascio del piano terapeutico dei presidi.
Scheda ipertensione - dati previsti:
  • Codice ICD9 della patologia - Fumo - BMI - P.A. più elevata e quella più bassa registrata nel semestre - LDL - Creatininemia - Ecg nell'anno - Almeno un dosaggio nell'anno di Colesterolo, HDL, Trigliceridi, Creatinina, Potassio, Glicemia ed Urine - RCV - Ev. ricoveri nei 6 mesi precedenti - Terapia con Diuretico, Calcioantagonista, Betabloccante, Alfabloccante, Aceinibitore, Sartanico, Associazioni, Statine - Acc. cerebrovascolari maggiori nellanno.
Scheda malattie respiratorie - dati previsti (riferiti al semestre precedente):
  • Codice ICD9 - Familiarità per Asma, Rinite allergica, Dermatite atopica - Spirometria con indicazione del FEV1 e PEF - Livello di gravità dell'asma sec. le Linee guida GINA - Ev. ricoveri nei 6 mesi precedenti - N. di riacutizzazioni nei 6 mesi precedenti - Terapia con B2 agonisti al bisogno, B2 agonisti long acting, Associazioni con cortisonici o antileucotrienici, Ev Antibioticoterapia, terapia con cortisonici orali, aerosolica o con Ibuprofene - Ev. decesso del paziente nel semestre precedente.
Come si vede nella maggior parte dei casi sono dati che vengono estratti automaticamente dal programma gestionale, per cui il consiglio che diamo sempre è quello di registrare tutte le nostre attività nella scheda del paziente.
Fortunatamente il computer ci da una grossa mano e le Software House finalmente si trovano impegnate a venirci incontro con i loro programmi. Riguardo alla Millennium ci consta che già è a buon punto con gli aggiornamenti di Millewin, per cui non dovremmo avere difficoltà all'avvio della procedura. Ci hanno anche assicurato che è in ultimazione la redazione della Scheda della Fragilità che dovrebbe essere pronta per inizio anno.
 
Riguardo alle schede ribadiamo che non ci sarà alcun obbligo di inserimento dei dati né di raggiungere un livello accettabile di performance (LAP), ecc. per avere diritto all'indennità prevista, l'unico obbligo è l'invio mensile dei dati.
E' evidente che i dati saranno utilizzati dall'Azienda Sanitaria per analizzare il nostro comportamento ed eventualmente organizzare incontri o corsi per migliorare l'approccio a queste malattie qualora si riscontrassero carenze o comportamenti ritenuti non appropriati.
Da parte nostra approfittiamo di questa occasione per valutare noi stessi e per cercare di migliorarci sempre di più al fine di dimostrare, qualora ve ne fosse bisogno. che siamo dei professionisti corretti e preparati, prima di tutto nei confronti dei nostri pazienti.
In conclusione registriamo che si tratta di un'ennesima incombenza che ci viene calata dall'alto dai Sindacati, dalla Regione e dalle Aziende Sanitarie e lasciamo a ciascuno il giudizio circa l'opportunità o le modalità da costoro scelte.
Noi, manteniamo il nostro impegno a rendere la nostra professione quanto più agevole e costruttiva possibile. In quest'ottica approfittiamo per ricordare che entro il 15 dicembre è necessario inviare al proprio distretto l'elenco nominativo dei pazienti arruolati per il Progetto di Gestione Integrata del Diabete Mellito ed all'ARSan (con modalità che ci comunicheranno) i dati individuati nel Report individuale (Allegato B1) per singolo paziente. A tale riguardo invitiamo a rivedere il post "Gestione integrata del Diabete Mellito" dove si possono trovare gli ultimi aggiornamenti.
 
La Redazione di Caserta Med

domenica 24 novembre 2013

La parabola della zizzania e di CasertaMed

Ci piace intitolare così questo post che nasce in risposta ad un onore che ci é stato fatto. Cioè dall'averci paragonato alla zizzania, seminata nel campo del giusto, da parte dei cattivi (demonio). Questo paragone, nei nostri confronti, é stato fatto da SnamiCampania, autorevole sito della rappresentanza regionale dello Snami che, evidentemente, non ha altro di meglio  da fare che occuparsi delle faccende di un blog casertano. Nel caso le considerazioni non fossero dirette a noi di CasertaMed, facciamo ammenda e chiediamo scusa. Qualora invece lo fossero, non riusciamo a capire le ragioni, nel momento in cui non vengono riferite né tantomeno argomentate. L'occasione era la presentazione del sito rinnovato di Snami Caserta a cui noi facciamo i nostri complimenti ed approfittiamo per rivolgere ai redattori affettuosi auguri affinché il sito diventi un luogo di confronto e di informazione per gli iscritti SNAMI, ma anche per i non iscritti.
Noi non siamo concorrenti di nessuno, anzi offriamo la nostra collaborazione a chiunque abbia gli stessi nostri obiettivi. Le considerazioni di SnamiCampania danno l'impressione che il sindacato (o parte di esso), invece di difendere gli interessi dei medici a livello regionale, viene attratto dalle nostre "chiacchierate". Probabilmente diamo fastidio, anche se non capiamo il perché. Noi, lo ribadiamo, non siamo contro i sindacati. Siamo medici per i medici e siamo spinti dall'amore per la verità, cercando di assumere un comportamento chiaro, coerente, esaustivo e non di parte. Non ci piacciono i silenzi, né tantomeno, fermarci alle apparenze. Né, ci piace essere presi in giro o criticati "a prescindere" o solo, evidentemente, per coprire un certo imbarazzo.
Invece di dare  risposte, come dimostra SnamiCampania, i sindacati hanno paura delle verità e non trovano di meglio che attaccarci. Noi non ci offendiamo. Anzi, questo dimostra che siamo nel giusto. Evidentemente la nostra azione di stimolo e il nostro voler andare fino in fondo alle questioni, senza fermarci alle apparenze, sta dando i suoi frutti. Se poi, suscitiamo tali paragoni, vuol dire che abbiamo toccato qualche nervo scoperto. A SnamiCampania diciamo che, forse, pecca di supponenza e paragonandosi al buon seminatore, forse, vede male i ruoli.
Noi vogliamo delle risposte dai sindacati e questa risposta di Snamicampania, dimostra che i seminatori di zizzania sono loro. Infatti seminano dubbi e non risposte nel campo dei buoni seminatori, nel campo dei medici di medicina generale, che ogni giorno lavorano e vorrebbero essere difesi in modo più coerente con le altisonanti parole che, spesso, sanno di retorica stantia, quando non sono seguite da fatti reali e concreti.
I sindacati del settore medico, con il tempo hanno perso il contatto con i professionisti che dovrebbero rappresentare, i medici, per cui, forti di una delega a suo tempo ottenuta, sono convinti di avere "carta bianca" nel momento di prendere decisioni per conto dei medici. Ancora peggio, non si preoccupano nemmeno di informare tempestivamente gli interessati delle decisioni prese. Non considerano che la maggior parte dei medici non sono iscritti a nessun sindacato, probabilmente proprio perché non si sentono rappresentati, ma anche costoro vanno difesi, perché sono medici come gli altri. Il sindacato non deve essere una corporazione che difende i propri interessi contro quelli di tutto il resto del mondo. Il colmo è la guerra senza esclusione di colpi tra sindacati dello stesso settore. Come si può pretendere che i medici possano capire ciò? Non è forse proprio questo il motivo di  insoddisfazione dei medici nei confronti dei sindacati?
Spesso vanno a definire accordi senza nemmeno conoscere le problematiche reali dei medici, né riescono a valutare appieno le conseguenze degli accordi firmati.
E' vero, non è un mestiere facile quello di sindacalista, ma se lo si è scelto consapevolmente, allora bisogna andare fino in fondo e non adagiarsi sul fatto che poi alla fine i medici mugugnano, ma poi si rassegnano. Spesso assumono anche atteggiamenti corretti, ma se non li evidenziano, non li spiegano o nemmeno li comunicano, poi non si devono meravigliare se questi vengono percepiti come non corretti. Dovrebbero avere la capacità di captare le problematiche ancor prima che vengano esplicitate, ed agire, ma spesso l'azione viene meno anche dopo ripetute richieste. Troppo spesso si sente dire: "Non è di nostra competenza" , "fai una denuncia ai carabinieri" o cose di questo tipo.
I medici, dal canto loro, non si devono rassegnare, ma pretendere che ciascuno svolga il suo ruolo, e quando è il momento, premiare chi dimostra di saper svolgere questo compito.
 
Queste sono nostre personali riflessioni, di medici comuni, che non aspirano ad alcuna carica, ma se si preferisce ignorarle, quando al termine della stagione arriverà il tempo del raccolto siamo sicuri che, probabilmente, non saremo noi quelli che faranno la fine della zizzania. 
 
La Redazione di CasertaMed

sabato 23 novembre 2013

REGISTRO DEI TUMORI ASL CASERTA

Apprendiamo con piacere che, finalmente, anche l’ASL Caserta ha un registro dei tumori, quindi adesso sappiamo con precisione l’incidenza delle neoplasie nei nostri paesi e possiamo verificare se l’allarmismo diffuso tra la popolazione in questi ultimi tempi ha motivo di essere o no. Basta leggere la comunicazione "Stato avanzamento dei lavori Registro Tumori ASL Caserta" che gentilmente l’ASL Caserta ha voluto condividere con i medici di medicina generale. Meglio tardi che mai direte ! Ma vi chiederete dove sono i dati ? Per la verità la comunicazione non parla di dati, ma dello stato di avanzamento dei lavori di istituzione di tale registro. 
Con sorpresa apprendiamo che la delibera con cui l'Azienda ha istituito il Registro Tumori di popolazione della provincia di Caserta è la n. 1275 del 20.07.2011. Quindi risale a 2 anni e mezzo fa, ma solo ad ottobre 2012 il progetto è stato avviato con l’assunzione a tempo pieno di 8 professionisti, diretti dal dott. Angelo D'Argenzio, che lavorano alacremente e secondo le più rigorose metodiche scientifiche in un’apposita sede. Il team di lavoro è impegnato a ricostruire, secondo il più assoluto rigore scientifico, l'incidenza delle patologie oncologiche occorse nel triennio 2008-2010 (set minimo di dati necessario per l'accreditamento scientifico presso l'Associazione Italiana dei Registri Tumori- AIRTUM): i risultati previsti per la fine dell'anno 2014, saranno poi opportunamente comunicati alla popolazione e condivisi con la comunità scientifica. 
Cioè nel 2014, nella migliore delle ipotesi, (ma si parla di altri 18 mesi occorrenti) sapremo quanti si saranno ammalati di tumore nel 2008. In altre parole i risultati si sapranno a distanza di circa 6 – 7 anni. 
Quindi, in effetti il fatto che solo oggi si intende rendere partecipi della notizia i medici di medicina generale, in realtà è una notizia data con largo anticipo. 
Ma una preoccupazione sorge spontanea: Non è che adesso, sulla scia del successo dello screening per il carcinoma del colon-retto si chiederà qualche contributo ai medici di medicina generale ? A titolo gratuito si intende !
Beh, nel comunicato si legge proprio così, ma non si sa se nella seduta del 13/11/2013 del Comitato Permanente Aziendale per la Medicina Generale si sia già deciso quale sarà il nostro coinvolgimento. Naturalmente lo sapremo a decisione presa, d'altronde i nostri sindacati già ci hanno abituato a ciò. Restiamo in attesa di delucidazioni, se e quando qualcuno vorrà darcele.
A parte questo, quale è lo stato di avanzamento dei lavori ? Non se ne vede traccia, quale sarà il motivo? 
 
Intanto noi di Caserta Med, nonostante qualcuno giudichi il Blog "anonimo e volto solo a seminare zizzania", qualche notizia più approfondita ve la diamo, tutto si può leggere nella Relazione presentata innanzi alla 12ª Commissione permanente (Igiene e sanita') del Senato nella seduta del 17 ottobre 2013(v. anche la presentazione). Da questo documento si apprende che Il progetto, come previsto, si è sviluppato in 3 macrofasi: 
  • la prima: analisi di fattibilità e predisposizione atti formali; 
  • la seconda: acquisizione risorse strumentali-umane-tecnologiche, banche dati, know-how, adeguamenti strutturali; 
  • La terza: avvio della registrazione oncologica “a regime”.
Di queste, fasi le prime 2, a distanza di un anno, sono praticamente concluse, mentre dal 1 ottobre è iniziata la terza, con la quale è stato dato avvio alle attività di registrazione oncologica “a regime”. Cioè la raccolta vera e propria dei dati. 

L’attività in corso punta a ricostruire, entro i prossimi 18 mesi di attività, l’incidenza oncologica in provincia di Caserta (triennio 2008-2010); al termine di tale periodo si procederà a richiedere il previsto accreditamento scientifico presso l’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTum), passaggio obbligato per la validazione dei dati prima della divulgazione alla comunità scientifica ed all’opinione pubblica. Lasciamo alla vostra buona volontà la lettura relativa alla complessità del lavoro che si andrà a fare. 

Sorvoliamo su facili commenti circa l’utilità, a questo punto, del registro che si andrà a concretizzare tra qualche anno, ma alcune perplessità consentitecele. 
E’ evidente che un lavoro del genere ha già consumato ingenti risorse economiche, che non siamo in grado di quantizzare, ma per la fine, se ci sarà un registro, saranno cifre enormi. 
Il progetto è parte di quello più ampio di un Registro dei Tumori Regionale, che sappiamo avere avuto una vita travagliata. La Corte Costituzionale infatti boccia un primo tentativo ritenendo, che l'apertura di uffici, con il conseguente potenziamento dell'organico, connessa all'attività del Registro dei tumori presso le aziende sanitarie locali della Campania, comporti una spesa aggiuntiva in contrasto con i vincoli del piano di rientro dai disavanzi della sanità. 

Ma facciamo una breve cronistoria di cose già fatte in Campania. 
Con l.r. n° 36 del 25 agosto 1987 art. 17 è istituito l'O.E.R. (osservatorio epidemiologico regionale), quale struttura Tecnico - Scientifica con funzioni di valutazione, verifica, indirizzo e programmazione delle attività del Servizio Sanitario Regionale.
Passano ben otto anni senza risultati tangibili fino a quando nel 1995 è stato istituito il Registro Tumori per la sola zona di competenza dall' ASL NA4 (poi confluita nella NA3sud) e, per tale scopo, viene stipulato il protocollo con la lega tumori. La raccolta dei dati è iniziata nel 1996 solo sul territorio dei 35 comuni afferenti alla ASL NA4 (zona del nolano).
Per la pochezza e la scarsità di dati raccolti e l'inadeguatezza della superficie di territorio ricoperta il DGRC n. 1133 del 20 agosto 2005, nell'ambito del PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE, affida all'OER il coordinamento di registrazione oncologica e si erogano per ogni anno dal 2005 al 2007 euro 2.408.932,00. A questa data esistono i seguenti registri:
1. il Registro regionale di mortalità (gestito dall'OER);
2. il Regitro regionale di malformazioni congenite;
3. il Registro tumori dell' ex ASLNA/4 ( con sovvenzione regionale);
4. il Registro Tumori della provincia di Salerno.
Nel 2007 il DGRC DEL 17 LUGLIO 2007 n° 1293 stabilisce uno stanziamento all'O.E.R di 1.5000,00 euro per la sottoscrizione del Protocollo di intesa tra il Commissario per emergenza bonifiche, la Regione Campania e le Province di Napoli e Caserta, per il
PROGRAMMA MONITORIGGIO, BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA DEL SIN LITORALE DOMIZIO FLEGREO AGRO-AVERSANO; (per l'attività di 4 mesi) sia per i due registri già esistenti che per il SIN si stanziano €1.500.000,00 (annuali); 1.000.000,00 una tantum per acquisire dotazioni informatiche (HARDWARE E SOFTWARE) per OER e le strutture sanitarie coinvolte; 500.000,00 per il finanziamento dell'OER. Nella stessa delibera si prevede per il 2008 €1.000.000,00 una tantum per acquisizione di SOFTWARE E HARDWARE, €1.500.000,00 per i tre registri; €500.000,00 (fondo di riserva) per spese impreviste).
N
ell'anno 2008 il decreto presidenziale 122 del 20 giugno 2008 assegna € 273.722,16 quale contributo alla lega italiana contro i tumori, con Delibera 1370 A.G.C. n. 20 Burc. n.37 del 21 dicembre 2008 si spendono €41.386.000,00 per una decina di progetti in ambito sanitario misti e vari, tra cui 10.000.000,00 per la realizzazione di un DATABESE CLINICO E CORSI DI AGGIORNAMENTO, per favorire il linkage tra le banche dati tra cui quella dell'OER.
Nel 2009 il Decreto dirigenziale del 31/12/2009 n.426 impegna €1.500.000,00; con il n.145 del 2010 si stabiliscono 800.000,00 euro annui da versare alle 7 asl campane e alla fondazione Pascale, alla ASLNA4 e alla Lega nazionale Tumori.
L'ex ASLNA4 con deliberazione n.644/1995 ha approvato un protocollo d'intesa con la Lega Italiana Tumori, 
nonostante ciò la copertura è appena del 23%, l'unico registro tumori attivato dalla regione Campania è quello dell'asl 4 che copre il territorio di Brusciano (solo) attivo, si fa per dire, dal 1996, assolutamente insufficiente per ampiezza di territorio e per raccolta ed analisi dei dati. L'estensione di copertura dei registi nazionali è 48% nord, 26% al centro e 16% al sud.
Il 23/12/2010 viene depositata una proposta di legge regionale per un nuovo registro tumori, che viene approvata a giugno 2012.
A febbraio 2012, anche Caserta parte con il suo registro tumori! Arriverà alla conclusione e porterà dati utili ? Ce lo auguriamo. 
Questi sono dati che girano in internet, ma al di là delle cifre, che chiaramente non possiamo verificare, una cosa è certa: si è perso tanto tempo inutilmente con spreco di ingenti somme.

Dopo il clamore dei fatti che in questi giorni stanno scuotendo la Campania, è facile capire perché proprio adesso è stato annunciato con tanta enfasi questo progetto. Noi, "medici di strada" siamo convinti però che non è questa la risposta che la popolazione campana si aspettava dalle istituzioni. Rincorrere cartelle cliniche, referti e quant'altro di anni addietro da non si sa quale parti è un lavoro immane e dispendioso. Molti dati è evidente che sfuggiranno alla ricerca, per cui alla fine i risultati saranno parziali, poco significativi anche ai fini statistico-epidemiologici, interesseranno anni passati da un po' e solo tre anni, troppo pochi per definire un trend. Senza intento di alimentare polemiche strumentali, questa è la nostra preoccupazione.
A questo punto suggeriamo una proposta: Non sarebbe il caso di avviare da subito una rete di rilevazione dei nuovi casi di patologie neoplastiche che facesse capo ad un unico centro a livello regionale ? Si tratterebbe di obbligare tutte le strutture del territorio, pubbliche, private o convenzionate, (ospedali, cliniche, ambulatori specialistici, studi dei medici di medicina generale, ecc.), dove si pongono diagnosi di neoplasie, ad inviare i dati relativi ai nuovi casi a tale centro. Oggi i mezzi non mancano ed il progetto richiederebbe solo poche risorse. Avremmo a disposizione dati in tempo reale tali da avere interessanti indicazioni zona per zona, con la possibilità di valutare il trend, gli scostamenti di alcune zone rispetto ad altre, di analizzarne le cause per porvi rimedio, di attuare servizi informativi, educazionali, di prevenzione ed anche per organizzare le risposte dal punto di vista terapeutico adeguate a ciascun territorio. Chiaramente un progetto che richiede poche risorse economiche probabilmente non sarebbe di interesse per la politica, ma crediamo che una presa di posizione della classe medica, anche tramite la sensibilizzazione della popolazione, potrebbe essere determinante.
 
Per il momento, se qualcuno di noi medici di medicina generale è interessato ad avere dei dati aggiornati ad oggi, circa l’incidenza delle neoplasie tra i suoi assistiti, può sempre ricorrere all’estrazione dei dati raccolti nel proprio computer. Come già detto nell’articolo di qualche giorno fa relativo alla Terra dei Fuochi, riproponiamo l’estrazione per gli utilizzatori del programma Millewin. Naturalmente lo stesso potrebbe essere fatto anche con altri gestionali e, se si organizzasse la raccolta di tutti i dati verso un concentratore unico, si otterrebbero dati freschissimi da fare invidia a qualunque registro dei tumori, Naturalmente tutto in pochi giorni e senza spendere un centesimo. 
 
La Redazione di Caserta Med
 

mercoledì 20 novembre 2013

Scuole e certificazioni per assenze degli alunni. I sindacati, non ritengono di dover intervenire ?

Nella nostra attività di segnalazione di problemi che riguardano la nostra professione e con la speranza di contribuire alla loro soluzione, in questo caso affrontiamo un altro annoso problema che, tanto per cambiare, vede il medico di medicina generale al centro di problematiche non sue, le quali rischiano di coinvolgerlo in maniera pesante anche dal punto di vista medico - legale.
Parliamo dei certificati richiesti dalle Scuole per giustificare le assenze degli alunni, ai fini della loro ammissione agli scrutini finali.
Come tutti sanno le nuove disposizioni in materia stabiliscono che, superati i cinquanta giorni di assenze (anche non continuativi) NON GIUSTIFICATI, l'alunno non viene ammesso allo scrutinio finale con il conseguente rischio di perdere l'anno.
A seguito di questa disposizione chiarissima, come al solito, in Italia si corre ai ripari.
Infatti la stessa legge, giustamente, prevede che se tali assenze siano dovute a malattie, non vengano conteggiate. E qui scatta il problema.
Per aggirare l'ostacolo, anche sulla spinta dei soliti "suggeritori" disinteressati, puntualmente la soluzione del problema viene affidata al nostro "benevolo" intervento.

Niente di più semplice, è sufficiente che il medico giustifichi, con presunti malanni vari, i giorni di assenze degli alunni, al fine di "coprire " le assenze in eccesso.
Bisogna ricordare, in premessa, che un certificato medico di malattia non può essere redatto sulla scorta di una dichiarazione "anamnestica", né può riportare malattie, evidentemente inventate, adesso (data attuale) per allora (data dell'evento morboso) configurandosi il reato di falso ideologico in atto pubblico, punibile penalmente.
Inoltre non si capisce il razionale della richiesta. Infatti la legge parla di assenze INGIUSTIFICATE. Se l'alunno è stato riammesso a scuola a suo tempo, evidentemente, è stata accettata la giustificazione, fatta dal genitore o di chi ne ha la legale tutela (in caso di minori), perchè la riammissione viene fatta, appunto, dietro giustifica. Il certificato di riammissione a scuola (impropriamente definito di guarigione per riammissione a scuola) è un certificato che viene richiesto, per legge, dopo il sesto giorno di assenza, per attestare che l'alunno non abbia malattie in atto che possano essere di pregiudizio per sé o per altri, indipendentemente dalla natura della giustifica fatta da chi di dovere.
Questa richiesta viene affrontata in vario modo dai colleghi, ma, fondamentalmente, bisogna tener presente che la redazione di certificati ex post, anche se rilasciato dietro corrispettivo, configura un reato perseguibile penalmente.
Comprendiamo che, spesso, tale atteggiamento, è dettato dalla solita fretta, dal timore di inimicarsi il genitore che fa la richiesta, dalla tendenza a sottovalutarne la responsabilità, ma in ogni caso non lo si può giustificare. Nel caso nascessero dei contenziosi, il medico sarebbe difficilmente difendibile.
E' evidente che più si accondiscende a queste pratiche, più diventano abitudinarie e si perde la percezione dell'importanza del gesto e delle possibili conseguenze.
Per converso, non meno importante è il fatto che, rifiutandosi di soddisfare queste richieste, nel tempo si otterrà il risultato di responsabilizzare, giustamente, alunni, genitori e personale scolastico.
Per tutte queste motivazioni invitiamo i medici a non lasciarsi coinvolgere in queste cose ed al contempo, crediamo fermamente che i sindacati, anche in questo caso, possano fare molto. Per esempio possono chiedere un incontro con il Provveditore agli studi per denunciare questo malcostume con l'invito a sensibilizzare i dirigenti scolastici al fine di evitare prassi eticamente scorrette, evitando di accettare, ed ancor peggio, suggerire delle certificazioni ex post, e di chiarire ai vari consigli di istituto che tale prassi non è legalmente sostenibile. Chiaramente tale azione darebbe molta più efficacia alla possibilità concreta, da parte del medico interessato, di segnalare al provveditorato le scuole che si ostinassero ad appoggiare tale prassi.
Speriamo che i sindacati non ci accusino di "qualunquismo" per aver posto all'attenzione un problema che rischia di incancrenirsi e che, prima o poi, potrebbe dare il via a qualche "scandalo" di cui non si sente davvero il bisogno.
E' un semplice suggerimento, per affiancare il medico iscritto, ed anche non iscritto, nella sua attività quotidiana, un gesto di civiltà, consapevolezza e di riconoscimento della dignità professionale.
Convinti dell'utilità dell'intervento dei sindacati, possiamo sperare in un riscontro?
 
La Redazione di Caserta Med

venerdì 15 novembre 2013

GESTIONE INTEGRATA DEL DIABETE MELLITO

Finalmente, anche per l'ASL Caserta, qualcosa si muove sul fronte della "Gestione integrata del diabete mellito". Come ricorderete questa è praticamente l'unica novità del recente Accordo integrativo regionale per la medicina generale firmato in data 24/7/2013 e pubblicato sul B.U.R.C. n. 46 del 22/8/2013, che potrebbe portare qualche euro nelle nostre tasche. Superato il mistero degli allegati, che mancavano nell'accordo pubblicato, con nota della Giunta Regionale n. 0691122 del 08/10/2013 trasmessa ai Direttori Generali delle ASL, adesso in una recente seduta del Comitato Aziendale, si sarebbe dato l'avvio della Gestione Integrata del diabete mellito, anche nella nostra ASL, a partire dal primo dicembre prossimo.
Allora crediamo utile dare qualche suggerimento su quelli che sono i passi da intraprendere per non restare al palo, secondo quanto stabilito nell'AIR all'art. 9 - Disease Management del Diabete Mellito.
E' ben noto a tutti che il diabete è una malattia con un'alta prevalenza nella nostra regione, molto subdola e ben conosciuta per la complessità dei danni che comporta, per cui è indispensabile un approccio che comprende, la prevenzione primaria, la diagnosi precoce, un'adeguata terapia comprendente un'educazione e responsabilizzazione del paziente, nonché la prevenzione, la diagnosi precoce ed il trattamento delle sue complicanze acute e croniche. Per il raggiungimento di tali obiettivi, oltre all'ospedale ed alle Strutture Territoriali di Diabetologia, è fondamentale il ruolo del Medico di Medicina Generale.
Già in un precedente articolo su questo Blog si è espressa tutta la nostra perplessità circa la complessità delle  modalità operative previste nel Percorso Diagnostico-Terapeutico per il follow-up del paziente diabetico di tipo 2 privo di complicanze d'organo, ma purtroppo l'accordo così dobbiamo tenercelo, cercando il modo di superare i problemi man mano che si presenteranno, e noi speriamo di dare un contributo semplice e pratico.
 
Il primo passo da compiere è quello di arruolare il maggior numero di pazienti possibile tra quelli affetti da diabete mellito di tipo 2 senza complicanze o con complicanze stabilizzate, escludendo dal percorso di GI solo i pazienti con diabete tipo 1, diabete gestazionale, diabete in gravidanza, diabete in età giovanile (sotto i 18 anni) ed i pazienti con diabete secondario. Qua sorge il primo intoppo: i pazienti che desiderano continuare a recarsi presso il centro antidiabetico, il quale chiaramente non rinuncerà al proprio tornaconto, saranno esclusi da questo arruolamento ? Temiamo di si, altrimenti ci sarebbe uno spreco di risorse economiche da parte della Regione che è difficilmente ipotizzabile, ma comunque aspettiamo conferme. Per questo motivo il piano d'intervento coordinato tra le varie figure interessate dovrebbe essere affrontato a livello regionale in modo più organico.
Inoltre pare che si potranno arruolare solo pazienti in possesso di esenzione 013, mentre sappiamo che diversi diabetici non hanno tale esenzione perché ininfluente avendo esenzioni come E02 o E03 o E04, che danno condizioni più favorevoli, ma anche su questo aspettiamo conferme. Dalle ultime indiscrezioni entrambe queste perplessità dovrebbero essere superate nel senso che sono arruolabili anche coloro che non sono in possesso dell'esenzione 013 (il mmg è sicuramente in grado, ed ha l'autorevolezza, per porre diagnosi di diabete, senza necessità di ricorrere allo specialista), ed anche quelli che si recano regolarmente ai centri antidiabetici. Giustamente se così non fosse, di quale gestione "integrata" si tratterebbe ? Piuttosto è compito del medico di medicina generale riappropriarsi del suo ruolo centrale ed insostituibile nella gestione della salute dei propri pazienti e di opporsi all'esclusione che i centri negli ultimi tempi hanno sempre più attuato nei suoi confronti riguardo ai pazienti diabetici. E', ancora una volta, compito dei sindacati pretendere ed ottenere la correzione di queste storture.
 
Una volta individuati i pazienti, si farà loro firmare il consenso informato e l'autorizzazione al trattamento dei dati (Allegato A). Tale consenso va conservato per eventuali controlli, e poi si dovrà fare un elenco dei pazienti arruolati (Allegato B) in formato elettronico, ma evidentemente in questa prima fase, mancando tale possibilità, lo si farà in formato cartaceo, ed inviarlo al proprio Distretto Sanitario (indipendentemente dall'ASL di residenza del paziente). La retribuzione prevista di euro 50,00 per ciascun paziente, sarà elargita dal mese successivo alla presentazione dell'elenco.
Eventuali nuovi arruolamenti o variazioni (cambio scelta, decesso, uscita dal percorso, ecc) potranno essere comunicati mensilmente al DSB attraverso la compilazione di un nuovo elenco integrato (Allegato B) con le modifiche all'elenco precedente.
All'inizio dell'arruolamento, e poi trimestralmente (entro il 15 del mese successivo al termine del trimestre), il MMG procede alla estrazione dalla propria cartella clinica informatizzata dei dati indicati nel Report Individuale (Allegato b1) per singolo paziente. Tale report verrà trasmesso per via telematica all' A.R.San che darà conferma dell'avvenuta ricezione ed invierà, contestualmente, i dati alle Aziende competenti. Annualmente l' A.R.San trasferirà alle AA.SS.LL. i report contenenti gli indicatori LAP raggiunti dai singoli MMG.
Annualmente il MMG riporta, con autocertificazione (Allegato C) trasmesso al DSB del medico, il Livello Accettabile di Performance (LAP) raggiunto secondo lo schema dell'allegato D.
Entro 60 gg. dalla raccolta dei dati suddetti, le AA.SS.LL. corrisponderanno ai singoli MMG le spettanze secondo quanto previsto dall' art.9 del DECRETO n. 87/13.
Le AA.SS.LL. in base ai report forniti dall' A.R.San potranno verificare il LAP auto certificato dai singoli medici.

Questa è la road map da seguire, ma certamente nel percorso si incontreranno vari ostacoli che andranno affrontati di volta in volta, intanto siamo ancora in attesa dei corsi di aggiornamento che ogni ASL andrà ad organizzare (si spera).

Per il momento, nella speranza di fare cosa gradita, forniamo per gli utilizzatori del programma Millewin, delle utility allo scopo di rendere più agevole il lavoro. In particolare forniamo un modulo per il consenso informato e l'autorizzazione al trattamento dei dati, da inserire tra i certificati, in modo da avere in automatico il testo da far firmare, inoltre forniamo una query da utilizzare per la selezione dei pazienti interessati all'arruolamento, un'altra che può essere utilizzata per fornire l'elenco dei pazienti arruolati da presentare al distretto (Allegto B), e per finire un'estrazione per i Report individuali (Allegato B1) in formato excel.
Dobbiamo anche comunicare che è disponibile per il download la versione 1.8.1 di MilleAIR che prevede il "Desease Management del Diabete Mellito" e consente l'arruolamento dei pazienti, inserendo in Millewin tra gli accertamenti "ARRUOLAMENTO PROGETTO DIABETE", e poi consente di stampare l'elenco dei pazienti arruolati (Allegato B), la scheda individuale (Allegato B1) ed infine di calcolare gli indicatori secondo l'Allegato D.
Naturalmente è inutile dire che la parte più importante di tutte consiste nell'inserimento dei dati, come indicati nell'Allegato B1, altrimenti dovrà rinunciarsi in parte o del tutto alla parte economica legata al raggiungimento degli obiettivi (Lap).
 
La Redazione di CasertaMed

mercoledì 13 novembre 2013

A proposito di leggi inosservate ....

Di seguito pubblichiamo l'interessante mail del collega Salvatore Moretti, che ringraziamo.

*********************************************
Gentile Redazione di Casertamed, vi invio un altro spunto di riflessione che fa il paio con la storia dei certificati medici.
A proposito di leggi inosservate……..L’arroganza fa più danni dell’ignoranza !
Qualche giorno fa ad un mio è paziente, vittima di un sospetto episodio di ematemesi, ho prescritto una gastroscopia. Ho biffato la U di urgente visto tutto il can can sulle liste di attesa e sull’obbligo di segnalare se un esame riveste caratteri di urgenza, differibilità o programmabilità (vi ricordo che le disposizioni di legge in materia vigono da diversi anni in Italia, mentre in Campania se ne è solo parlato, al massimo scritto in inutili e numerose circolari regionali e aziendali).
Hai visto mai, mi son detto.
La conferma è arrivata puntuale: Cup ospedale di Caserta: “ caro Signore se Lei è urgente vada al PS”; personale Ospedale di Marcianise: “non esiste nessuna norma in materia, non sappiamo dove il suo medico le abbia lette queste cose…” 
D’altra parte sembra che l’alta dirigenza delle ASL e delle AORN sia in altre faccende affaccendata e non abbia certo tempo per attuare una norma di legge, proprio come per i certificati di malattia.
La questione nasconde molti livelli di discussione alcuni riguardano la nostra autorevolezza (sarà capace di prescrivere qualcosa di complicato); la nostra professionalità (sarà capace di distinguere cosa è urgente e cosa no); il potere di orientare un percorso (ma come ci dice a noi specialisti cosa è urgente e cosa no). Pertanto ho deciso, e propongo ai Colleghi, di iniziare a biffare correttamente il grado di urgenza, differibilità o programmabilità perché, siatene certi, quando la bomba “ liste di attesa” scoppierà la colpa sarà dei medici di famiglia, quei fannulloni che non si prendono nemmeno la responsabilità di biffare il grado di urgenza come la legge prevede e come le innumerevoli note aziendali richiedono.
Ma la perseveranza vince sull’arroganza e sull'ignoranza nell’unico modo possibile: “fare le cose come vanno fatte e non stancarsi di denunciare quelle fatte male”.

Salvatore Moretti


*********************************************
Naturalmente condividiamo quanto affermato dal collega Moretti, è constatazione di tutti noi che in vaste zone della Campania è completamente sconosciuto il concetto della priorità nell'esecuzione delle indagini. E' del tutto evidente che questo è un importantissimo contributo alla soluzione del problema delle "liste d'attesa", certamente non l'unico, ma rientra nel più complesso meccanismo di organizzazione e sfruttamento delle risorse disponibili. Le disposizioni sono ben chiare ed assolutamente giuste, con l’intento di organizzare l'offerta dei servizi in base alle necessità del singolo caso.

La Regione Campania definisce le seguenti classi di priorità sulla base delle indicazioni contenute nell'Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 11 luglio 2002. (Deliberazione giunta regionale n. 271 del 12.06.2012 – BURC n. 65 del 8/10/2012 - PIANO REGIONALE PER IL GOVERNO DELLE LISTE DI ATTESA 2010 2012) . Interessante è leggere anche la Deliberazione dell'Azienda Ospedaliera di Caserta n. 454 del 5/7/2012 - Adozione del piano aziendale per il governo delle liste d'attesa 2010 - 2012. Praticamente ogni azienda si fa le regole a modo suo e poi per gran parte rimangono nell'ambito dei buoni propositi. Sembra la legge della giungla.
  
PRESTAZIONI AMBULATORIALI

Classe U (URGENTE)
Prestazioni la cui indifferibile esecuzione deve essere riferita a condizioni di particolare gravità clinica. Da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore
Classe B (BREVE)
Prestazioni la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco di tempo breve la prognosi a breve del paziente o influenza marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità. Tempo massimo 10 gg.
Classe D (DIFFERIBILE)
Prestazioni la cui tempestiva esecuzione non influenza significativamente la prognosi a breve ma è richiesta sulla base della presenza di dolore o di disfunzione o disabilità. Da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici.
Classe P (PROGRAMMATA)
Prestazioni che possono essere programmate in un arco di tempo maggiore in quanto non influenzano la prognosi, il dolore, le disfunzioni e la disabilità. Da eseguire entro un arco temporale massimo di 180 giorni.
 
PRESTAZIONI ONCOLOGICHE E DI RADIOTERAPIA DI CUI ALL'ACCORDO STATO REGIONI DEL 11 LUGLIO 2002

Classe P (PROGRAMMATA)
Visite specialistiche per sospetta neoplasia (prima visita). Tempo massimo 10 gg.
Classe UP
Intervento di asportazione di neoplasia maligna. Tempo massimo 30 gg.
Classe BP
Inizio del trattamento chemioterapico e/o radioterapico per neoplasia. Tempo massimo 15 gg.
 

PRESTAZIONI DI RICOVERO

Classe A
Casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti, o comunque, possono arrecare grave pregiudizio alla prognosi. Tempo massimo 30 gg.
Classe B
Casi clinici che non presentano intenso dolore o gravi disfunzioni o gravi disabilità e che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti né possono per l’attesa diventare grave pregiudizio alla prognosi. Tempo massimo 60 gg.
Classe C
Casi clinici che presentano minimo dolore, disfunzione o disabilità e che non manifestano tendenza ad aggravarsi né possono per l’attesa ricevere pregiudizio per la prognosi. Ricovero entro 180 giorni.
Classe D
Casi clinici senza dolore, disfunzione o disabilità. Ricovero senza attesa massima ma che deve essere effettuato comunque entro almeno 12 mesi.

Le emergenze/urgenze vanno sempre indirizzate in pronto soccorso.
Sarà il medico prescrittore a segnalare la priorità sulla richiesta medica e motiverà il grado di priorità.

Queste sono le regole, ma solo pochi ne sono a conoscenza. Si sa, in Campania la patologia più diffusa in tutte le amministrazioni pubbliche è "l'inerzia"; i cambiamenti avvengono solo quando si è obbligati o da disposizioni che comportano sanzioni o per sollevazione popolare (vedi il caso dei rifiuti tossici). Da noi la regola è "tirare a campare".
E' giusto anche l'invito del collega affinché anche noi medici prendiamo l'abitudine di segnalare sulle ricette la priorità. Anche questo può servire a risvegliare le coscienze.
E’ indispensabile che ciascuno faccia la propria parte.
Sarebbe importante (per mettere in moto il meccanismo, per uniformare i comportamenti, per portare le regole a conoscenza  degli interessati, ecc.), che il problema fosse affrontato a livello Aziendale per cui, per la parte che riguarda i medici, dovrebbero essere i sindacati ad occuparsene. Chiediamo pertanto, a chi è dotato di buona volontà e vicino ai sindacati, di farsi latori di questo suggerimento, perché, nostro malgrado, dobbiamo prendere atto che i sindacati hanno deciso, non solo di ignorare questo Blog, ma anche di starne lontano. Peccato, un’occasione persa …

La Redazione di Caserta Med

sabato 9 novembre 2013

I certificati di malattia on line, sono compito solo del "medico di base" ?

Qualche giorno fa, sulle pagine del nostro Blog, si era accennato alla problematica delle certificazioni di malattia on line che, spesso, troppo spesso, vede i medici di medicina generale alle prese con mancati rilasci da parte degli altri colleghi del servizio pubblico (dirigenti, specialisti, medici di continuità assistenziale) che, comunque, per legge sono obbligati al rilascio ed all’invio on line delle certificazioni.
Inutile analizzare il fenomeno, frutto di tante ragioni o cattive abitudini ma che, alla fin fine, sono riconducibili principalmente ad esempi di cattiva educazione e di scarso rispetto per il lavoro altrui.
Quante volte i pazienti riferiscono la frase: ”dottore io l’ho chiesto il certificato, ma mi ha risposto che è compito del medico di base”; parole queste che lasciano l’amaro in bocca a chi le sente dire dal proprio paziente che, fino a prova contraria, è nello studio perché il medico “di base” è colui al quale ha dato la propria fiducia. Magari è andato dal collega, ospedaliero o specialista, perché ha seguito proprio il consiglio del suo medico di fiducia.
Purtroppo questo è il nostro vissuto quotidiano, fatto anche di queste cose “piccole, piccole” in apparenza, ma che feriscono profondamente. Qualcuno conosce un motivo per cui il medico di famiglia debba essere considerato inferiore ad altri pur avendo effettuato gli stessi studi, pur avendo raggiunto la stessa laurea, magari con maggior profitto, e pur avendo nella gran parte dei casi conseguito anche una o più specializzazioni ?
In base a questo, forti di tante segnalazioni pervenute ci eravamo permessi di chiedere, ai sindacati che ci rappresentano, di intervenire per chiedere degli incontri ufficiali con i responsabili dell’INPS, dei Provveditorati, con i Direttori sanitari degli ospedali e con i Dirigenti sanitari dei distretti affinché segnalassero queste cose e richiamassero i colleghi ai loro doveri e, se necessario, mettessero in atto tutti gli strumenti necessari per perseguire, nel rispetto delle singole professionalità, coloro i quali si ostinano in questo comportamento.
Doveri che sono stabiliti dalle leggi dello Stato e dal Codice deontologico, i quali impongono al medico che visita o effettua qualunque altro intervento sul paziente, di rilasciare l’eventuale certificazione di malattia e di inviarla on line agli enti previdenziali. Invece assistiamo a questo scaricabarile che relega la certificazione medica ad un atto burocratico che un medico, evidentemente considerato di serie B, un semplice segretario, si vede costretto a fare, per evitare ulteriori disagi agli assistiti. Si dimentica con questo atto di inutile superbia che, non solo si omettono degli atti dovuti per legge, ma si chiede a dei colleghi di fare da “trasmettitori” di decisioni che dovrebbero essere proprie, evitando di assumersene direttamente la responsabilità medico-legale e calpestando ogni norma deontologica.
Ecco che, nell’assenza totale dei sindacati, viene recapitata, dietro varie sollecitazioni, ai medici di medicina generale la nota della ASL Caserta sull’argomento, che ricorda a tutti i propri doveri.
Ma i restanti interessati, in che modo sono richiamati (e costretti) ai propri doveri ?
Pur apprezzando l’iniziativa della ASL, resta il fatto che essa è un mero elenco dei doveri e nulla dice, o può dire, su come affrontare la questione dei colleghi che non applicano tali disposizioni di legge. Lascia, infatti perplessi, la chiusa del documento, dove si legge : “…I medici dipendenti e convenzionati con il SSN che senza validi motivi non utilizzano la procedura telematica vengono sottoposti dalla ASL a procedimento disciplinare che può concludersi anche con la cessazione del rapporto di lavoro”.
Infatti accomuna tutti (dipendenti e convenzionati) in questo richiamo alle sanzioni disciplinari, dimenticando che le inadempienze sono tutte dei reparti ospedalieri, degli specialisti convenzionati, ed in alcuni casi, della Continuità Assistenziale.
Si assiste al paradosso che la Medicina Generale viene accomunata ad un comportamento non corretto, quando i medici di assistenza primaria sono gli unici che, al momento, sono in grado, a proprie spese, di poter adempiere alla legge, mentre interi reparti ospedalieri, i distretti e molte guardie mediche, con la scusa di non avere i collegamenti telefonici o i computer non mettono in atto quanto dovuto.
Quando si provvederà a rendere operativa una legge, ormai vecchia di due anni e che avrebbe dovuto facilitare la vita del paziente ? No si ha la sensazione che queste circolari hanno il mero scopo di far vedere di aver fatto qualcosa, ma  che in realtà tutto rimarrà come prima ?
Quando le organizzazioni sindacali di questa ASL sentiranno forte il dovere di intervenire su chi di dovere per far rispettare la legge, senza scaricare addosso alla medicina generale tutte le loro inefficienze ?
Cari difensori della deontologia professionale (?), se ci siete battete un colpo !!!
 
La Redazione di Caserta Med

sabato 2 novembre 2013

La "Terra dei fuochi"

E’ notizia di questi giorni che La Camera dei Deputati, con decisione presa all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza, ha desecretato i verbali con le deposizioni del camorrista pentito Carmine Schiavone, rilasciati alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti dal 1997 e sui quali vigeva il segreto di Stato.
Questo fatto, senza precedenti, impone delle riflessioni di grandissima importanza.
Che ciò avvenga dopo che da tempo è in atto un’accesa protesta di cittadini di vaste aree della Campania che denunciano lo scempio che in tanti anni ha subito la nostra Regione è molto significativo. A leggere i verbali, come si può rimanere indifferenti e pensare che si tratta di un cumulo di stupidaggini ? Se si fossero avuti dubbi in tal senso,  non è pensabile che la Camera dei Deputati si sarebbe esposta a compiere un’azione tale da scatenare un putiferio inutilmente, a maggior ragione in questo momento. Come si può pensare che la camorra si fosse lasciata sfuggire l’occasione per fare in modo tanto semplice un mare di soldi ?
Sono anni che trapelavano notizie di tali traffici illeciti, eppure nulla si è fatto per accertarli ed impedirli. Certamente non è possibile negare l’esistenza di discariche abusive disseminate dappertutto, dove si è sversato sicuramente di tutto e di più. Molte di queste discariche sono a cielo aperto per cui è facile constatarne l’esistenza ed i tipi di materiali presenti. Sistematicamente si assiste all’incendio di varie discariche ad opera di “criminali” talmente ignoranti da non capire che in tal modo provocano un danno ancora superiore alla presenza stessa dei materiali presenti nelle discariche. La cultura della salvaguardia dell’ambiente, oltre che della salute, è molto deficitaria. C’è gente che per soldi venderebbe la propria madre o, senza rendersene conto, ammazza i propri figli. Eppure c’è chi, anche nelle istituzioni, si ostina a negare l’evidenza.
Il racconto di Schiavone appare dettagliato e circostanziato, per cui è quantomeno credibile, se non in tutto, almeno in parte, e ciò d'altra parte, autorizza a pensare che quanto descritto potrebbe rappresentare solo una minima parte del problema reale. 
 Ma quello che interessa noi medici, non è di cercare prove che avvalorino la tesi dello sversamento sistematico da anni di rifiuti tossici e velenosi o radioattivi in Campania, piuttosto ci interessa portare la nostra testimonianza sul fatto indiscutibile che l’incidenza delle neoplasie nelle nostre zone ha avuto un andamento in aumento esponenziale con il passare degli anni.  E questo, ad occhio, è facile constatarlo, ma ancora di più, in particolare noi medici di medicina generale abbiamo la possibilità di dimostrarlo con i numeri, estrapolando i dati da nostri database. Se a questa prova partecipano la maggioranza dei medici campani, abbiamo praticamente la fotografia precisa della situazione. Per questo motivo ci rivolgiamo alle società scientifiche del settore come quelle dei medici ospedalieri pubblici e privati, nonché della medicina generale come  SIMG e SNAMID, invitandole a prendere delle iniziative in tal senso.
Che il problema circa la salute dei cittadini esista e sia di immane importanza è innegabile, pertanto i medici non possono chiamarsi fuori, ma, al contrario, sono chiamati in prima persona a svolgere un ruolo di primo piano nella faccenda. Quale categoria professionale può rendersi conto della drammaticità delle cose se non i medici ? E chi, per quanto di sua competenza in quanto medico, non si sente investito dell’impegno di attrezzarsi per affrontare i problemi che nei prossimi anni si presenteranno con sempre maggiore drammaticità ? Non compete forse a noi informare la popolazione, che sono i nostri assistiti, su ciò che potrà verificarsi nei prossimi anni ? Non è nostro compito divulgare la necessità di estendere la pratica della prevenzione delle malattie oncologiche ? Non è nostro compito spingere le istituzioni ad investire risorse , in modo serio, sui programmi di prevenzione ?
Certo si tratta di interventi da coordinare con tante figure istituzionali, da soli non potremmo fare niente se non intervengono la magistratura, le forze dell’ordine,  la politica, la scuola, le regioni, le ASL, i mezzi di comunicazione ed i singoli cittadini. E’ necessario l’impegno di tutti, nessuno può delegare ad altri, per il passato lo si è fatto ed è stato un disastro.
Per tutte queste considerazioni crediamo che i medici debbano far sentire la propria voce e non comportarsi da semplici osservatori. Vogliamo continuare a fare i burocrati, a compilare carte inutili, ad inviar report che hanno il solo scopo di controllare la spesa, o vogliamo riappropriarci del nostro ruolo di curare la gente ?
Crediamo che sia utile l’impegno di tutti, ed in particolare tutti gli ordini provinciali dei medici della Campania ed i sindacati di categoria dovrebbero pretendere che le istituzioni facciano la loro parte in modo efficiente e non con parole al vento. Sarebbero auspicabili manifestazioni (non contro gli assistiti), manifesti da appendere negli studi, partecipazione a dibattiti televisivi, interventi su riviste e quotidiani, ecc.
Ma presto, perché forse è già troppo tardi !!! Lo dobbiamo ai nostri figli.
E’ amaro sentire un pentito della camorra dire che sono passati tanti anni e, nonostante tutti sapessero, nessuno ha fatto niente. Certamente all’inizio era molto più semplice risolvere il problema, adesso è praticamente una “missione impossibile” e sicuramente molto sarà irrecuperabile, ma perdere altro tempo sarebbe da criminali e tutti saremmo complici.
 
La Redazione di Caserta Med