Caserta Med

Blog per i Medici di Medicina Generale della provincia di Caserta interessati a partecipare, suggerire, lamentarsi, criticare, al fine di contribuire alla costruzione di una consapevolezza di Categoria, al di la degli steccati dei sindacati.

sabato 9 novembre 2013

I certificati di malattia on line, sono compito solo del "medico di base" ?

Qualche giorno fa, sulle pagine del nostro Blog, si era accennato alla problematica delle certificazioni di malattia on line che, spesso, troppo spesso, vede i medici di medicina generale alle prese con mancati rilasci da parte degli altri colleghi del servizio pubblico (dirigenti, specialisti, medici di continuità assistenziale) che, comunque, per legge sono obbligati al rilascio ed all’invio on line delle certificazioni.
Inutile analizzare il fenomeno, frutto di tante ragioni o cattive abitudini ma che, alla fin fine, sono riconducibili principalmente ad esempi di cattiva educazione e di scarso rispetto per il lavoro altrui.
Quante volte i pazienti riferiscono la frase: ”dottore io l’ho chiesto il certificato, ma mi ha risposto che è compito del medico di base”; parole queste che lasciano l’amaro in bocca a chi le sente dire dal proprio paziente che, fino a prova contraria, è nello studio perché il medico “di base” è colui al quale ha dato la propria fiducia. Magari è andato dal collega, ospedaliero o specialista, perché ha seguito proprio il consiglio del suo medico di fiducia.
Purtroppo questo è il nostro vissuto quotidiano, fatto anche di queste cose “piccole, piccole” in apparenza, ma che feriscono profondamente. Qualcuno conosce un motivo per cui il medico di famiglia debba essere considerato inferiore ad altri pur avendo effettuato gli stessi studi, pur avendo raggiunto la stessa laurea, magari con maggior profitto, e pur avendo nella gran parte dei casi conseguito anche una o più specializzazioni ?
In base a questo, forti di tante segnalazioni pervenute ci eravamo permessi di chiedere, ai sindacati che ci rappresentano, di intervenire per chiedere degli incontri ufficiali con i responsabili dell’INPS, dei Provveditorati, con i Direttori sanitari degli ospedali e con i Dirigenti sanitari dei distretti affinché segnalassero queste cose e richiamassero i colleghi ai loro doveri e, se necessario, mettessero in atto tutti gli strumenti necessari per perseguire, nel rispetto delle singole professionalità, coloro i quali si ostinano in questo comportamento.
Doveri che sono stabiliti dalle leggi dello Stato e dal Codice deontologico, i quali impongono al medico che visita o effettua qualunque altro intervento sul paziente, di rilasciare l’eventuale certificazione di malattia e di inviarla on line agli enti previdenziali. Invece assistiamo a questo scaricabarile che relega la certificazione medica ad un atto burocratico che un medico, evidentemente considerato di serie B, un semplice segretario, si vede costretto a fare, per evitare ulteriori disagi agli assistiti. Si dimentica con questo atto di inutile superbia che, non solo si omettono degli atti dovuti per legge, ma si chiede a dei colleghi di fare da “trasmettitori” di decisioni che dovrebbero essere proprie, evitando di assumersene direttamente la responsabilità medico-legale e calpestando ogni norma deontologica.
Ecco che, nell’assenza totale dei sindacati, viene recapitata, dietro varie sollecitazioni, ai medici di medicina generale la nota della ASL Caserta sull’argomento, che ricorda a tutti i propri doveri.
Ma i restanti interessati, in che modo sono richiamati (e costretti) ai propri doveri ?
Pur apprezzando l’iniziativa della ASL, resta il fatto che essa è un mero elenco dei doveri e nulla dice, o può dire, su come affrontare la questione dei colleghi che non applicano tali disposizioni di legge. Lascia, infatti perplessi, la chiusa del documento, dove si legge : “…I medici dipendenti e convenzionati con il SSN che senza validi motivi non utilizzano la procedura telematica vengono sottoposti dalla ASL a procedimento disciplinare che può concludersi anche con la cessazione del rapporto di lavoro”.
Infatti accomuna tutti (dipendenti e convenzionati) in questo richiamo alle sanzioni disciplinari, dimenticando che le inadempienze sono tutte dei reparti ospedalieri, degli specialisti convenzionati, ed in alcuni casi, della Continuità Assistenziale.
Si assiste al paradosso che la Medicina Generale viene accomunata ad un comportamento non corretto, quando i medici di assistenza primaria sono gli unici che, al momento, sono in grado, a proprie spese, di poter adempiere alla legge, mentre interi reparti ospedalieri, i distretti e molte guardie mediche, con la scusa di non avere i collegamenti telefonici o i computer non mettono in atto quanto dovuto.
Quando si provvederà a rendere operativa una legge, ormai vecchia di due anni e che avrebbe dovuto facilitare la vita del paziente ? No si ha la sensazione che queste circolari hanno il mero scopo di far vedere di aver fatto qualcosa, ma  che in realtà tutto rimarrà come prima ?
Quando le organizzazioni sindacali di questa ASL sentiranno forte il dovere di intervenire su chi di dovere per far rispettare la legge, senza scaricare addosso alla medicina generale tutte le loro inefficienze ?
Cari difensori della deontologia professionale (?), se ci siete battete un colpo !!!
 
La Redazione di Caserta Med

10 commenti:

  1. Per risolvere il problema dei certificati di malattia c'è, secondo me, solo una strada: denuncia immediata con la presenza e testimonianza del paziente, presso i carabinieri, dell'omissione di atti di ufficio del medico e del direttore sanitario della struttura in quanto correo di non aver vigilato sulla corretta applicazione della legge da parte di un suo dipendente.

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  2. Ennesimo post su argomenti "scottanti" e dove la disinformazione la fa da padrona. MMG accondiscendenti (?) e sottoposti al continuo ricatto del "cambio medico". Peccato che non ci sia un comportamento uniforme della categoria, e questo riguarda tutto (vedi certificati a pagamento, domiciliari da farsi solo in caso di INTRASPORTABILITà del paziente, etc). I sindacati sono ASSENTI o comunque non hanno la volontà e la "forza" di manifestare il disagio della categoria in loghi dove la notizia potrebbe fare rumore (TV private e non, giornalli non di categoria: i "normali quotidiani, etc). Continuiamo a lamentarci ma nello stesso tempo subiamo passivamente TUTTO: certificati, tagli, orari da dipendenti, obblighi da dipendenti, oggiornamenti obbligatori e .... la lista sarebbe troppo lunga. Dimostriamo di saper fare i medici e lasciamo la burocrazia ad altri. Molte delle cose che rientrano nei nostri compiti in altri Paesi è compito del personale paramedico .... ma non è il caso del nosto paese (volutamente la differenza tra P grande e p piccola). E per concludere: ogni popolo ha il "governo" che merita e per governo intendo TUTTO. Un MMG senza più ne speranza ne voglia

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    1. Spero che il primo commento ( quello della denuncia) non sia stato scritto da un sindacalista. Se lo fosse, sarei preoccupato, perchè prova, esattamente, quello che gli anonimi redattori di questo blog vanno dicendo. Cioè che i sindacati in questa ASL ( a livello nazionale , forse è peggio) non sono in grado di poterci difendere e rappresentare. Cosa significa : denunciare il collega? Sono questi i "metodi" da usare? E' questa la deriva alla quale stiamo andando? Non con la denuncia si ottengono le grandi conquiste di civiltà. Partiamo dal concetto che la legge sulla certificazione on line è stata fatta per facilitare il paziente e,quindi, ci sarebbe bisogno di incontri con tutti gli attori per far capire loro che trasmettere on line un certificato non è una diminuzione di ruolo, ma un dovere ( del medico) e un diritto del paziente. I sindacati ne hanno tutti i mezzi. Possono chiedere di essere ricevuti dalla ASL, dalle direzioni degli Ospedali, dai Distretti, dai Provveditorati agli studi ( altra piaga : i certificati "giustificativi"), dall'INPS che, spesso, rifiuta il cartaceo redatto da quei pochi volenterosi colleghi ospedalieri o specialisti e cosi via. Certo possiamo denunciare. E poi? Sicuramente, oltre che coinvolgere l'ignaro paziente, potremmo avere soddisfazione per il singolo caso. Ma sicuramente avremo allargato il fossato che ci divide fra colleghi. Non c'è niente da fare i nostri rappresentanti non sono all'altezza. Ripeto spero tanto che chi ha consigliato la denuncia non sia un sindacalista !!

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  3. Non sono un sindacalista ma un realista con 30 anni di lavoro e mi sono scog....nato. Il perbenismo ed il dialogo civile non ha dato frutti. Ho contattato numerose volte a vari colleghi ospedalieri e strutture convenzionate i quali o non conoscevano la legge o mi dicevano che i certificati secondo loro era un compito nostro concludendosi la telefonata sempre in malo modo. Noi come abbiamo "capito" che dovevamo redigere i certificati e le ricette on-line? Siamo più intelligenti ? A noi tolgono direttamente dalla busta paga i soldi quando vogliono , senza nemmeno avvisarci, agli ospedalieri non si permettono. A tutto c'è un limite anche alla dignità ed al rispetto. Con il lavoro ed il rapporto che ho con i miei assistiti, molto soddisfacente, non mi sento inferiore nè superiore a nessun collega ospedaliero . Basta denenciare il primo e poi il "clamore della notizia" sui gionali e per TV informerebbe "meglio" di qualsiasi legge. C'è bisogno di un apripista.
    Un cordiale saluto ai "romantici"...

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  4. E' compito dei sindacati denunciare inadempienze anche se in questo caso si tratta di pendere le difese di un collega contro un altro (che magari è iscritto allo stesso sindacato). Ma un buon sindacato DEVE comunque difendere il collega corretto e denunciare quello scorretto, anche se a volte duole. Non è possibile che si disinteressi della problematica, altrimenti dimostra di essere inaffidabile e non merita adesioni. Nella Nota dell'ASL è scritto: I medici dipendenti e convenzionati che senza validi motivi non utilizzano la procedura telematica vengono sottoposti dalla ASL a procedimento disciplinare che può concludersi anche con la cessazione del rapporto di lavoro. E' questo che bisogna pretendere che venga attuato, senza rimanere parole al vento, altrimenti anche l'ASL è passibile di denuncia per omissione d'atti d'ufficio. Anche singolarmente è possibile raccogliere prove e denunciare per iscritto il fatto al dirigente della struttura ed all'ASL, ma questo non esclude un coinvolgimento collettivo dei sindacati data la diffusione del fenomeno. Il problema è pretendere che alle parole seguano i fatti, altrimenti, e solo in questa fase, si può ricorrere alle vie legali, farlo prima non conviene in particolare per singoli fatti, si perde tempo e soldi. E' per questo che i sindacati devono agire con decisione e non lavarsene le mani. Le leggi ci sono e vanno fatte rispettare.

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  5. Al collega che saluta i "romantici" vorrei chiedere, al di la delle chiacchiere, se nella sua trentennale esperienza e "scoglionatura", ha mai messo in atto quello che predica. Perchè , una cosa è dare dei romantici a quanti vorrebbero agire tramite i sindacati denunciando la "paura" degli altri; un altra è mettere in atto quanto si chiede di fare! Non mi sembra di aver sentito nessun "TG" o letto sui "giornali" di tali "esempi". Delle due o mi sono distratto o, evidentemente, il collega rientra nella vasta categoria degli "armiamoci e partite" di cui è pieno il nostro Paese. Buoni solo a parlare e mai ad agire. Ed è proprio per questo che l'azione dei sindacati sarebbe indispensabile. Perchè, andando a stringere il problema, quando il paziente, magari reduce da un intervento chirurgico importante, ti si presenta senza il certificato trasmesso da chi avrebbe dovuto, se tu non lo fai passi automaticamente dalla parte del torto, e l'omissione la fai tu! Qui dovrebbe intervenire il sindacato ( se fatto da uomini e colleghi con gli attributi) e costruire il background necessario all'intervento del singolo collega, senza ledere i diritti del paziente e cercando di salvaguardare gli interessi anche del collega. Come? Facendo accordi con i Direttori sanitari degli ospedali, dei Distretti e delle ASL, affinchè, in casi del genere il medico possa segnalare il comportamento anomalo dei colleghi, dipendenti o specialisti, sicuro che il colpevole subirà le sanzioni previste. Tutto questo si chiama sindacalismo serio e concreto. Ma purtroppo non lo si vede da parecchio, non solo a Caserta, ma un po in tutta Italia! Il far west propugnato dal collega non è accettabile , perchè ci esporrebbe, come categoria, al pubblico ludibrio, come se non bastassero le campagne di stampa sulla malasanità e l'attacco alla professione che ogni giorno si vede, questa si, sulla stampa e sui media.

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  6. L'unico ripeto unico certificato mi è arrivato da Milano.

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  7. A me é capitato anche da uno specialista pubblico. Dalla continuità assistenziale che é competente nel mio ambito mai avuto il piacere. Eppure dovrebbeeo essere abilitati. Abbiamo i "nemici" in casa.

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  8. È vero. Confermo. Anche da me (alto casertano) la guardia medica non rilacia mai i certificati di malattia. Prima la scusa era che non potevano certificare, adesso é che l'Asl non ha dato i collegamenti o il computer. Cosi facendo ci mettono in seria difficoltà, soprattutto quando ci viene richiesto il certificato per una malattia iniziata il sabato. Quindi non ci meravigliamo se gli ospedalieri e gli specialisti non fanno i certificati on line se i primi a non farli sono i colleghi della guardia medica che sono medici di medicina generale a tutti gli effetti! In tutto questo si vede la complicità dei sindacati che per non scoperchiare delle pentole che DEVONO restare chiuse, non osano insistere in un azione di legalità, evitando di intervenire in maniera incisiva. Intanto ci lasciano soli. VERGOGNA.

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  9. É vero. Confermo. Anche da me la Continuitá Assistenziale non rilascia mai i certificati di malattia. Non li rilasciava prima e neanche adesso. Prima la scusa era che " tanto domani va dal suo medico che la conosce" e, poi, noi non possiamo certificare che un solo giorno. Adesso la scusa é che l'ASL non ha dato la linea del computer. Così facendo ci mettono in seria difficoltà , soprattutto quando c'é da certificare una malattia che é iniziata il sabato. Quindi non ci meravigliamo se gli ospedalieri e gli specialisti non fanno i certificati on line, se i primi a non rispettare la legge sono i colleghi di guardia medica che, pure, sono medici di medicina generale a tutti gli effetti. In tutto questo si vede la complicitá dei sindacati che, evidentemente, per non scoperchiare pentole che DEVONO restare chiuse , non osano insistere in un azione di legalitá, evitando di intervenire in maniera incisiva. Intanto ci lasciano soli. VERGOGNA

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