Caserta Med

Blog per i Medici di Medicina Generale della provincia di Caserta interessati a partecipare, suggerire, lamentarsi, criticare, al fine di contribuire alla costruzione di una consapevolezza di Categoria, al di la degli steccati dei sindacati.

mercoledì 13 novembre 2013

A proposito di leggi inosservate ....

Di seguito pubblichiamo l'interessante mail del collega Salvatore Moretti, che ringraziamo.

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Gentile Redazione di Casertamed, vi invio un altro spunto di riflessione che fa il paio con la storia dei certificati medici.
A proposito di leggi inosservate……..L’arroganza fa più danni dell’ignoranza !
Qualche giorno fa ad un mio è paziente, vittima di un sospetto episodio di ematemesi, ho prescritto una gastroscopia. Ho biffato la U di urgente visto tutto il can can sulle liste di attesa e sull’obbligo di segnalare se un esame riveste caratteri di urgenza, differibilità o programmabilità (vi ricordo che le disposizioni di legge in materia vigono da diversi anni in Italia, mentre in Campania se ne è solo parlato, al massimo scritto in inutili e numerose circolari regionali e aziendali).
Hai visto mai, mi son detto.
La conferma è arrivata puntuale: Cup ospedale di Caserta: “ caro Signore se Lei è urgente vada al PS”; personale Ospedale di Marcianise: “non esiste nessuna norma in materia, non sappiamo dove il suo medico le abbia lette queste cose…” 
D’altra parte sembra che l’alta dirigenza delle ASL e delle AORN sia in altre faccende affaccendata e non abbia certo tempo per attuare una norma di legge, proprio come per i certificati di malattia.
La questione nasconde molti livelli di discussione alcuni riguardano la nostra autorevolezza (sarà capace di prescrivere qualcosa di complicato); la nostra professionalità (sarà capace di distinguere cosa è urgente e cosa no); il potere di orientare un percorso (ma come ci dice a noi specialisti cosa è urgente e cosa no). Pertanto ho deciso, e propongo ai Colleghi, di iniziare a biffare correttamente il grado di urgenza, differibilità o programmabilità perché, siatene certi, quando la bomba “ liste di attesa” scoppierà la colpa sarà dei medici di famiglia, quei fannulloni che non si prendono nemmeno la responsabilità di biffare il grado di urgenza come la legge prevede e come le innumerevoli note aziendali richiedono.
Ma la perseveranza vince sull’arroganza e sull'ignoranza nell’unico modo possibile: “fare le cose come vanno fatte e non stancarsi di denunciare quelle fatte male”.

Salvatore Moretti


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Naturalmente condividiamo quanto affermato dal collega Moretti, è constatazione di tutti noi che in vaste zone della Campania è completamente sconosciuto il concetto della priorità nell'esecuzione delle indagini. E' del tutto evidente che questo è un importantissimo contributo alla soluzione del problema delle "liste d'attesa", certamente non l'unico, ma rientra nel più complesso meccanismo di organizzazione e sfruttamento delle risorse disponibili. Le disposizioni sono ben chiare ed assolutamente giuste, con l’intento di organizzare l'offerta dei servizi in base alle necessità del singolo caso.

La Regione Campania definisce le seguenti classi di priorità sulla base delle indicazioni contenute nell'Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 11 luglio 2002. (Deliberazione giunta regionale n. 271 del 12.06.2012 – BURC n. 65 del 8/10/2012 - PIANO REGIONALE PER IL GOVERNO DELLE LISTE DI ATTESA 2010 2012) . Interessante è leggere anche la Deliberazione dell'Azienda Ospedaliera di Caserta n. 454 del 5/7/2012 - Adozione del piano aziendale per il governo delle liste d'attesa 2010 - 2012. Praticamente ogni azienda si fa le regole a modo suo e poi per gran parte rimangono nell'ambito dei buoni propositi. Sembra la legge della giungla.
  
PRESTAZIONI AMBULATORIALI

Classe U (URGENTE)
Prestazioni la cui indifferibile esecuzione deve essere riferita a condizioni di particolare gravità clinica. Da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore
Classe B (BREVE)
Prestazioni la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco di tempo breve la prognosi a breve del paziente o influenza marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità. Tempo massimo 10 gg.
Classe D (DIFFERIBILE)
Prestazioni la cui tempestiva esecuzione non influenza significativamente la prognosi a breve ma è richiesta sulla base della presenza di dolore o di disfunzione o disabilità. Da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici.
Classe P (PROGRAMMATA)
Prestazioni che possono essere programmate in un arco di tempo maggiore in quanto non influenzano la prognosi, il dolore, le disfunzioni e la disabilità. Da eseguire entro un arco temporale massimo di 180 giorni.
 
PRESTAZIONI ONCOLOGICHE E DI RADIOTERAPIA DI CUI ALL'ACCORDO STATO REGIONI DEL 11 LUGLIO 2002

Classe P (PROGRAMMATA)
Visite specialistiche per sospetta neoplasia (prima visita). Tempo massimo 10 gg.
Classe UP
Intervento di asportazione di neoplasia maligna. Tempo massimo 30 gg.
Classe BP
Inizio del trattamento chemioterapico e/o radioterapico per neoplasia. Tempo massimo 15 gg.
 

PRESTAZIONI DI RICOVERO

Classe A
Casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti, o comunque, possono arrecare grave pregiudizio alla prognosi. Tempo massimo 30 gg.
Classe B
Casi clinici che non presentano intenso dolore o gravi disfunzioni o gravi disabilità e che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti né possono per l’attesa diventare grave pregiudizio alla prognosi. Tempo massimo 60 gg.
Classe C
Casi clinici che presentano minimo dolore, disfunzione o disabilità e che non manifestano tendenza ad aggravarsi né possono per l’attesa ricevere pregiudizio per la prognosi. Ricovero entro 180 giorni.
Classe D
Casi clinici senza dolore, disfunzione o disabilità. Ricovero senza attesa massima ma che deve essere effettuato comunque entro almeno 12 mesi.

Le emergenze/urgenze vanno sempre indirizzate in pronto soccorso.
Sarà il medico prescrittore a segnalare la priorità sulla richiesta medica e motiverà il grado di priorità.

Queste sono le regole, ma solo pochi ne sono a conoscenza. Si sa, in Campania la patologia più diffusa in tutte le amministrazioni pubbliche è "l'inerzia"; i cambiamenti avvengono solo quando si è obbligati o da disposizioni che comportano sanzioni o per sollevazione popolare (vedi il caso dei rifiuti tossici). Da noi la regola è "tirare a campare".
E' giusto anche l'invito del collega affinché anche noi medici prendiamo l'abitudine di segnalare sulle ricette la priorità. Anche questo può servire a risvegliare le coscienze.
E’ indispensabile che ciascuno faccia la propria parte.
Sarebbe importante (per mettere in moto il meccanismo, per uniformare i comportamenti, per portare le regole a conoscenza  degli interessati, ecc.), che il problema fosse affrontato a livello Aziendale per cui, per la parte che riguarda i medici, dovrebbero essere i sindacati ad occuparsene. Chiediamo pertanto, a chi è dotato di buona volontà e vicino ai sindacati, di farsi latori di questo suggerimento, perché, nostro malgrado, dobbiamo prendere atto che i sindacati hanno deciso, non solo di ignorare questo Blog, ma anche di starne lontano. Peccato, un’occasione persa …

La Redazione di Caserta Med

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con il collega Moretti che , non solo é ben informato, ma suggerisce un comportamento logico ai colleghi di medicina generale. D'ora in avanti useró le famose "caselline" per le prioritá , quando se ne presenterá l'occasione. In tal modo metteremo l'ASL di fronte alle sue incapacità e dimostreremo, se ne fosse ancora bisogno, che il medico di medicina generale é attento ai bisogni "veri" dei propri assistiti. Sarebbe bello che, anche in questa occasione,mi sindacati spingessero l'ASL ad applicare quanto le legge prevede. Ma , stando a quanto scrive la redazione del blog, i sindacati sembrano comportarsi come le famose "tre scimmiette". Eppure sul blog si scrivono cose giuste e, quando si apre un dibattito, come in questo caso, si apprendono cose che non si conoscevano che, se applicate, non solo tutelano il paziente, ma contribuiscono anche a tutelare il nostro lavoro. Invece. Silenzio! Che tristezza!

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    1. Gentile Collega, la Redazione di Casertamed ha le sue buone ragioni per affermare che i sindacati hanno scelto di essere lontani dal blog. Infatti abbiamo registrato richieste di essere disinseriti dalla mailing list proprio da parte di esponenti sindacali. Mentre crescono gli accessi al blog da parte di tanti altri colleghi. Eppure il blog non é nato contro i sindacati, ma per poter far crescere la consapevolezza di Categoria e spingere proprio l'azione sindacale ad essere piú incisiva e piú aderente alle esigenze dei rappresentati, senza dimenticare che la stragrande maggioranza dei medici convenzionati non é iscritto ad alcuna sigla sindacale. Quando si parla di sindacalizzati (intesi come iscritti ad un sindacato) nel mondo medico non dobbiamo mai dimenticare che sono iscritti ad un sindacato solo poco piú del 40% dei medici convenzionati. Le sigle sindacali avrebbero tutto l'interesse ad ascoltare la base e a farsi promotori di iniziative concrete, proprio perché il primo punto debole é la scarsa sindacalizzazione dei medici e, di conseguenza, la scarsa presa sulla parte pubblica in termini di capacitá di trattativa. Invece dobbiamo registrare la scarsa iniziativa delle sigle che, invece di ascoltare la propria base, preferiscono rinchiudersi nei Palazzi , come se il mondo medico finisse lì dentro! Anche un iniziativa banale, come quella di far applicare una legge (sui codici di prioritá delle prestazioni) , che tutela il paziente e il medico stesso che vuole fare gli interessi del paziente oltre che buona medicina, li vede titubanti ed assenti. Come titubanti e scarsamente incisivi si sono dimostrati nella vicenda degli assistiti deceduti e trasferiti. Ma noi , forti della crescente attenzione, andiamo avanti, nella convinzione che le denunce e la buona fede delle proprie azioni ( come dimostra il collega Moretti) sicuramente otterranno lo scopo di farci rappresentare in maniera piú coerente. Concludiamo dicendo ai colleghi sindacalisti di non aver timore, noi vogliamo metterli in grado di lavorare meglio e di essere piú motivati . Se poi prevarrá l'atteggiamento isolazionista ed altezzoso, allora non dovranno fare i conti con noi, ma con i loro iscritti delusi. Speriamo che ció non accada!

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