E’ notizia di questi giorni che La Camera dei Deputati, con decisione
presa all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza, ha desecretato i verbali con le
deposizioni del camorrista pentito Carmine Schiavone, rilasciati alla Commissione
Parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti dal 1997
e sui quali vigeva il segreto di Stato.
Questo fatto, senza precedenti, impone delle riflessioni di grandissima
importanza.
Che ciò avvenga dopo che da tempo è in atto un’accesa protesta di cittadini
di vaste aree della Campania che denunciano lo scempio che in tanti anni ha
subito la nostra Regione è molto significativo. A leggere i verbali, come si
può rimanere indifferenti e pensare che si tratta di un cumulo di stupidaggini
? Se si fossero avuti dubbi in tal senso, non è pensabile che la Camera
dei Deputati si sarebbe esposta a compiere un’azione tale da scatenare un
putiferio inutilmente, a maggior ragione in questo momento. Come si può pensare
che la camorra si fosse lasciata sfuggire l’occasione per fare in modo tanto
semplice un mare di soldi ?
Sono anni che trapelavano notizie di tali traffici illeciti, eppure nulla
si è fatto per accertarli ed impedirli. Certamente non è possibile negare
l’esistenza di discariche abusive disseminate dappertutto, dove si è sversato
sicuramente di tutto e di più. Molte di queste discariche sono a cielo aperto
per cui è facile constatarne l’esistenza ed i tipi di materiali presenti.
Sistematicamente si assiste all’incendio di varie discariche ad opera di
“criminali” talmente ignoranti da non capire che in tal modo provocano un danno
ancora superiore alla presenza stessa dei materiali presenti nelle discariche.
La cultura della salvaguardia dell’ambiente, oltre che della salute, è molto
deficitaria. C’è gente che per soldi venderebbe la propria madre o, senza
rendersene conto, ammazza i propri figli. Eppure c’è chi, anche nelle
istituzioni, si ostina a negare l’evidenza.
Il racconto di Schiavone appare dettagliato e circostanziato, per cui è
quantomeno credibile, se non in tutto, almeno in parte, e ciò d'altra parte,
autorizza a pensare che quanto descritto potrebbe rappresentare solo una minima
parte del problema reale.
Ma quello che interessa noi medici, non è di cercare prove che avvalorino
la tesi dello sversamento sistematico da anni di rifiuti tossici e velenosi o
radioattivi in Campania, piuttosto ci interessa portare la nostra testimonianza
sul fatto indiscutibile che l’incidenza delle neoplasie nelle nostre zone ha
avuto un andamento in aumento esponenziale con il passare degli anni. E
questo, ad occhio, è facile constatarlo, ma ancora di più, in particolare noi
medici di medicina generale abbiamo la possibilità di dimostrarlo con i numeri,
estrapolando i dati da nostri database. Se a questa prova partecipano la
maggioranza dei medici campani, abbiamo praticamente la fotografia precisa
della situazione. Per questo motivo ci rivolgiamo alle società scientifiche del
settore come quelle dei medici ospedalieri pubblici e privati, nonché della
medicina generale come SIMG e SNAMID, invitandole a prendere delle
iniziative in tal senso.
Che il problema circa la salute dei cittadini esista e sia di immane
importanza è innegabile, pertanto i medici non possono chiamarsi fuori, ma, al
contrario, sono chiamati in prima persona a svolgere un ruolo di primo piano
nella faccenda. Quale categoria professionale può rendersi conto della
drammaticità delle cose se non i medici ? E chi, per quanto di sua competenza
in quanto medico, non si sente investito dell’impegno di attrezzarsi per
affrontare i problemi che nei prossimi anni si presenteranno con sempre
maggiore drammaticità ? Non compete forse a noi informare la popolazione, che
sono i nostri assistiti, su ciò che potrà verificarsi nei prossimi anni ? Non è
nostro compito divulgare la necessità di estendere la pratica della prevenzione
delle malattie oncologiche ? Non è nostro compito spingere le istituzioni ad
investire risorse , in modo serio, sui programmi di prevenzione ?
Certo si tratta di interventi da coordinare con tante figure istituzionali,
da soli non potremmo fare niente se non intervengono la magistratura, le forze
dell’ordine, la politica, la scuola, le regioni, le ASL, i mezzi di
comunicazione ed i singoli cittadini. E’ necessario l’impegno di tutti, nessuno
può delegare ad altri, per il passato lo si è fatto ed è stato un disastro.
Per tutte queste considerazioni crediamo che i medici debbano far sentire
la propria voce e non comportarsi da semplici osservatori. Vogliamo continuare
a fare i burocrati, a compilare carte inutili, ad inviar report che hanno il
solo scopo di controllare la spesa, o vogliamo riappropriarci del nostro ruolo
di curare la gente ?
Crediamo che sia utile l’impegno di tutti, ed in particolare tutti gli
ordini provinciali dei medici della Campania ed i sindacati di categoria
dovrebbero pretendere che le istituzioni facciano la loro parte in modo
efficiente e non con parole al vento. Sarebbero auspicabili manifestazioni (non
contro gli assistiti), manifesti da appendere negli studi, partecipazione a
dibattiti televisivi, interventi su riviste e quotidiani, ecc.
Ma presto, perché forse è già troppo tardi !!! Lo dobbiamo ai nostri figli.
E’ amaro sentire un pentito della camorra dire che sono passati tanti anni
e, nonostante tutti sapessero, nessuno ha fatto niente. Certamente all’inizio
era molto più semplice risolvere il problema, adesso è praticamente una
“missione impossibile” e sicuramente molto sarà irrecuperabile, ma perdere
altro tempo sarebbe da criminali e tutti saremmo complici.
La Redazione di Caserta Med
Bello! Sono d'accordo. Peró bisogna dire che , a norma di legge, il segreto di Stato su certe cose scade dopo 15 anni. Quindi é stato un atto dovuto. Nessun favore ! Ma la cosa che ancora non si spiega é un altra. Il segreto di stato si appone su notizie che mettono in pericolo la democrazia o riguardano fatti terroristici che mettono in seria discussione l'ordinamento dello stato. Il segreto é apposto con motivazione , dopo il parere della Commissione parlamentare sui servizi segreti, dal presidente del consiglio dei ministri. Ora il verbale desecretato risale al 1997. Domanda : chi era il presidente del consiglio dell'epoca?
RispondiEliminaIl Governo Prodi rimase in carica dal 17 maggio 1996 al 21 ottobre 1998
EliminaEsatto. Chi era governatore della Campania?
EliminaMi puzza tanto di "ponzio pilato".
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